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PERSONALE SANITARIO ABRUZZO, “DA EROI COVID A VITTIME”.
CGIL: “MANCANO OLTRE 2MILA UNITA'”

L’AQUILA – “Da eroi del Covid a vittime sacrificali, la Regione cambi passo: c’è bisogno di assumere subito oltre 2.000 unità di personale, stabilizzare i precari, internalizzare i servizi”.

A denunciare le gravi carenze del sistema sanitario sono i segretari generali di Cgil Abruzzo e Molise, Inca Cgil  e Cgil Funzione Pubblica Carmine Ranieri, Mirco D’Ignazio e Paola Puglielli alla vigilia dell’incontro convocato domani dall’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì.

Tavolo al quale sono state invitate con una nota interna non resa pubblica, a partecipare le stesse segreterie regionali di Cgil, Cisl, Uil, Nursing Up e le segreterie regionali dei medici di Cgil, Cisl e Uil, ma non i rappresentanti di altre sigle sindacali come Anaao-Assomed e Fesica che peraltro non hanno pubblicamente manifestato il disappunto, e la Figm, il sindacato dei medici di medicina generale, come riportato questa mattina da Abruzzoweb.

Come tornano a sottolineare in una nota dagli esponenti della Cgil: “I dati Inail sugli ‘infortuni Covid’, confermano quella che è la tendenza da inizio pandemia: ad essere maggiormente contagiati sul lavoro sono le lavoratrici ed i lavoratori del mondo della sanità. Una tendenza nazionale che trova però in Abruzzo numeri ancor più pesanti: se, infatti, in Italia il settore ‘sanità ed assistenza sociale’ riguarda gli infortunati Covid per il 63,9% del totale, questa percentuale nella nostra regione sale al 71,7%”.

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